Giulio Paternò è Panormus Basket, il capitano biancorosso è la prima conferma del roster DR1

Amore e appartenenza, insieme ad una sconfinata passione per il gioco: Giulio Paternò è, e non poteva essere altrimenti, la prima conferma nel roster Panormus Basket in vista del prossimo campionato di Divisione Regionale 1.

Il capitano di mille battaglie biancorosse è pronto ancora una volta a indossare la canotta e allacciare le scarpette per difendere, sul campo, una squadra che è letteralmente la sua famiglia. L’ala classe 1991 farà parte dello ‘zoccolo duro’ di senior che dovranno indicare la strada ai più giovani del roster di coach Mantia.

«La prossima stagione è alle porte e la società sta lavorando per affrontare una anno sicuramente molto competitivo – spiega Giulio -. L’anno scorso è stata un’annata di transizione per molte squadre, mentre oggi si vociferano rinforzi notevoli in ciascuna nostra contentendente, che sicuramente faranno alzare il livello del campionato. Noi, sicuramente, affronteremo la stagione con molta più esperienza, grazie ad alcuni innesti di valore, ma cercheremo di far crescere soprattutto i nostri giovani, che sono la base del nostro progetto».

L’obettivo, dunque, resta quello di continuare ad appassionare i tanti tifosi palermitani e provare a superare quegli ostacoli che, l’anno scorso, hanno un po’ frenato una corsa, quella dei ‘ragazzi terribili’ di Panormus, che altrimenti avrebbe riservato altre sorprese.

«Sono convinto che quest’anno potremo toglierci quelle soddisfazioni che, per via di alcuni infortuni di troppo o per la poca esperienza, non siamo riusciti ad ottenere nella passata stagione. Il gruppo è forte, con diversi elementi altamente promettenti, quindi toccherà a noi ‘più grandi’ cercare di spronarli e metterli nelle condizioni ottimali per dare il meglio, per loro e per la squadra. Personalmente spero di poter eliminare del tutto i miei acciacchi fisici, che hanno contraddistinto le ultime stagioni, per cercare di avere continuità e poter dare un contributo alla squadra».